Cari salentini, vorremmo farvi riflettere un attimo.
Una volta il pane delle nonne durava, nella media, dieci giorni; ora dopo tre ora sembra una palla da tennis. Il problema stà nelle farine; Le farine di un tempo, di grano antico macinato a pietra, mantenevano la parte più nobile del chicco, e cioè il germe. Attualmente ciò, nelle farine industriali non è più possibile, vista la facilità con cui il germe irrancidisce.
Le farine quindi nei Mulini industriali vengono subito degerminate e la farina perde la sua parte più nobile; non solo: nel periodo post bellico mangiare pane nero era ancora sinonimo di miseria visto che la crusca era usata anche per risparmiare farina; e quindi tutti a prediligere il pane bianco fatto con farina doppio zero. Ma questa farina una volta nell’intestino forma una colla viscida per nulla tollerata dal nostro apparato digerente che così va incontro a processi infiammatori accompagnati da maldigestione e flatulenza. Importante dunque tornare alle farine integrali, anche perché sono le uniche a contenere i Lignani (fitoestrogeni) molecole utili per la profilassi del tumore al seno e alla prostata. Essenziale anche usare il lievito madre e non certo il Carbonato ammonico (lievito chimico). E questo perchè:
1) Il lievito madre arricchisce la nostra flora batterica considerata il nostro Ministero della Difesa.;
2) Il lievito chimico (quale appunto il carbonato) si comporta invece in modo opposto, offendendo appunto la nostra flora. In sintesi pane antico con grani antichi e farine integrali soprattutto per la merenda dei ragazzi (con pane e marmellata o con pomodoro).
Note:
A) Evitare di riscaldare il pane del giorno prima nei fornetti domestici; si crea infatti una sostanza chiamata acrilamide fortemente sospettata di essere cancerogena.
B) Attenti agli Ecofurbi: spesso ho trovato farine scure ove alla doppio zero era stata mescolata crusca; sono ovviamente false farine integrali.
L’informazione di questo articolo l’abbiamo presa da:
http://laveritadininconaco.altervista.org/il-pane-della-nonna-durava-dieci-giorni/