La puccia salentina può essere considerata come “La regina dello street food” del Salento.
Il suo gusto estremamente avvolgente e l’infinità di farciture la rendono un alimento che più di ogni altro evoca la sua terra di provenienza.
La puccia salentina è un tipo di pane dalla forma tondeggiante e da un diametro di circa 20-30 cm, diffusa perlopiù nella parte del centro meridione della Puglia.
PUCCIA SALENTINA: ORIGINI STORICHE
La puccia salentina ha origini storiche molto antiche. Probabilmente la derivazione del suo nome è correlata a Puccidatu, ovvero un tipo di pane che i legionari romani portavano con sè durante le lunghe spedizioni. La particolarità di questo prodotto è collegata alla sua possibilità di conservarsi per più giorni.
Successivamente la puccia veniva molto utilizzata dagli antichi contadini che lavoravano la terra e che necessitavano di un pasto completo, sostanzioso e rapido da consumare.
La storia narra che la diffusione della puccia salentina è dovuta a un pizzaiolo di Trepuzzi, un paesino vicino Lecce. Il suo intento infatti, era quello di dividere l’impasto della pizza in tante palline, cercando di emulare ciò che facevano le sue zie un tempo quando preparavano il pane.
Posizionando quelle palline nel forno ebbe modo di notare come queste prendessero la forma di veri e propri panini. La particolarità di essere composte con poca mollica permetteva loro di essere farcite con un numero molto elevato di ingredienti di ogni tipo.
Da questi esperimenti è nato questo fantastico prodotto che ad oggi rappresenta uno dei piatti per eccellenza tipici pugliesi.
COME FARCIRE LA PUCCIA SALENTINA
In genere la puccia salentina si presenta con una consistenza abbastanza compatta.
Le versioni e le farciture mutano in base al luogo.
Infatti, a Gallipoli si è soliti farcirla con capperi e acciughe sottosale. Solo con il tempo a questi pochi ingredienti, si sono aggiunti pomodoro, tonno e olio extravergine di oliva.
In altri posti del salento invece si usa mangiare la puccia uliata, ossia una puccia fatta con olive nere. Molti la mangiano senza farcirla ulteriormente.
A Taranto invece si usa mangiare la puccia alla vampa, ossia alla fiamma: questo tipo di puccia si presenta con molta meno mollica e farcita con semi di pomodoro, olio extravergine di oliva, sale e ricotta forte. Sovente, viene accompagnata anche da rape stufate.
Qualsiasi sia il territorio pugliese in cui la si mangia, la puccia salentina è diventata l’emblema di identificazione per eccellenza della cucina pugliese. Rivisitata in molteplici versioni, anche in formato gourmet, ma sempre fedeli alla terra d’origine.