Cari salentini (e non) lo sapevate che….
La preparazione delle cartellate costituiva e costituisce oggi un vero e proprio rito durante il periodo natalizio=
Solitamente il giorno della preparazione precedeva la vigilia di Natale e l’intero pomeriggio ci si dedicava all’impasto, alle forme ed alla friggitura delle frittelle!
Tutti gli impegni dovevano essere prorogati a dopo, ed era un avvenimento solo in rosa: i bambini se piccoli venivano affidati alla zia o alla nonna di turno, se un poco più grandicelli, ma solo le bambine, potevano far parte alle operazioni senza intralciare la sacralità del momento, iniziando con mansioni più facili (sbucciare i mandarini…) per poi nel corso degli anni successivi ad arrivare a realizzare le striscioline merlettate ed intrecciare le forme a rosa. Allora c’era solo olio di gomito per lavorare bene la pasta e praticità e manualità nello stendere la sfoglia.
Ecco per voi la ricetta presa da torrevado.info!
INGREDIENTI:
1KG FARINA
1 bicchiere DI OLIO DI OLIVA (versarlo in una pentola e far soffriggere leggermente delle bucce di mandarino)
1 CUCCHIAIO DI ZUCCHERO
1 BUSTINA DI VANILLINA
SUCCO DI TRE ARANCE
1 UOVO
ANICE E VINO BIANCO Q.B. per IMPASTARE.
OLIO DI OLIVA PER FRIGGERE
Procedimento preparazione cartellate
Far soffriggere le bucce di mandarino nell’olio di oliva (un bicchiere) e versarlo sulla farina cercando di amalgamarlo strofinando con le mani. Aggiungere zucchero, l’uovo, il succo di tre arance, la bustina di vanillina ed impastare il tutto aggiungendo anice e vino q.b per ottenere un impasto compatto. Lavorare oggi con la macchinetta è più semplice, realizzare delle sfoglie e tagliare con la rondella delle fascette larghe circa 1,5 cm, chiuderle ogni 2 cm ed arrotolarle su se stesse formando delle rose, oppure fare semplicemente delle striscioline.
Friggere in abbondante olio di oliva, dorarle, lasciarle su un foglio di carta assorbente.
Per lo sciroppo di zucchero far bollire per 5 minuti 150 gr di acqua con 1/5 kg di zucchero, passare ad una ad una le rondelle e le forme, scolarle una ad una, adagiarle su un piatto di portata ed infine spolverizzarle di cannella e pinoli. La variante è sostituire lo sciroppo di zucchero con il miele.
Con l’impasto avanzato si realizzavano anche i cosiddetti “purciadduzzi” dolci: dall’impasto si realizzavano dei bastoncini che venivano tagliati a pezzettini a mò di gnocco, “girati” sulla superficie di un paniere e fritti nell’olio. Il procedimento del “mmelare” è uguale a quello delle cartellate.
Naturalmente come in tutte le ricette popolari tramandate da secoli, le varianti sono tante. C’è chi non mette assolutamente l’uovo, chi usa impastarle sono con il succo degli agrumi, chi ci aggiunge il lievito… ecc. ecc. Sono comunque tutte molto buone.
Quindi, che ve ne pare come ricetta?
N.B. Ricordiamo che per quest’articolo è stato preso spunto da torrevado.info, se la ricetta vi è piaciuta fatecelo sapere con un commento!