Il Carnevale è riconosciuto come un periodo in cui ci si diverte, spesso vestendosi in maschera. Ed è, questa, una tradizione che risale alla notte dei tempi, tanto che ogni contrada, o quasi, ha poi creato la propria maschera tipica. Anche il nostro Salento ha le proprie tipicità, non note come quelle napoletane o veneziane o altre ancora, ma anche loro con una consolidata tradizione. Qui da noi le “maschere” oltre a quella gallipolina di “Tidoru” e la leccese “Paolinu”, sono Lu Sciacuddhruzzu, maschera tipica del Carnevale d’Aradeo; Cicinella, figura simbolo del Carnevale di Cursi; Mielina, maschera tipica della festa di Melendugno e Lu Paolinu de Copertinu e ancora “lu Purgianella” e “lu Casaranazzu”
Una serie infinita di maschere e nomi che identificano il Carnevale della vecchia Terra d’Otranto e delle sue genti. Più recenti sono invece le maschere “de lu Casaranazzu” a Casarano, “de lu Sciacuddrhuzzi” ad Aradeo, e “de lu Purgianella” a Castrignano del Capo.
A Casarano, “lu Casaranazzu” ufficiale è quello sancito anni fa attraverso un concorso fra gli studenti delle scuole cittadine. Ha i baffi e veste con una camicia blu ed un paio di pantaloni azzurri (i colori sociali di quasi tutte le squadre sportive della città). Il serpente (elemento presente nello stemma civico) si attorciglia ad una gamba e portando una cintura di cuoio intorno alla vita il personaggio non tradisce la vocazione “calzaturiera” della città che raffigura.
“Purgianella” a Castrignano del Capo è un giovanotto vestito di bianco con il volto coperto da una maschera bianca. Sul capo regge un pesante cappello a forma di cono sulla cui sommità trovano spazio tre elementi simili a grosse pigne dorate dalle quali cade giù una cascata infinita di nastrini colorati. Ad Aradeo, maschera tipica è invece “lu Sciacuddrhuzzi”. Tale personaggio è diventato mascotte del carnevale aradeino nel 1999, e rappresenta il famoso spiritello alto un palmo e mezzo con tanto di ventre e di cappello largo e pizzuto che, nella fantasia popolare, la notte si accoccola sul petto degli uomini e delle donne presi di mira per scherzi e varie burle.
Lu Ssciacuddhruzzu è la maschera tipica del Carnevale Aradeino e rappresenta un famoso spiritello alto un palmo e mezzo con tanto di ventre e di cappello largo e “pizzuto” che, nella fantasia popolare aradeina, la notte si accoccola sul petto degli uomini e delle donne prese di mira. Un folletto che è chiamato con nomi diversi a seconda delle zone nel nostro Salento.
Cicinella, personaggio lesto e scaltro, è la figura simbolo del Carnevale di Cursi. Il suo fantoccio dà inizio ai festeggiamenti e sempre a lui, è dedicata la lunga sfilata di carri e maschere.
Mielina è la maschera tipica della festa di Melendugno che quest’anno sfiora il quaranta cinquennale. Tra carri allegorici e gruppi mascherati, non mancherà la musica: il martedì grasso sarà all’insegna della pizzica, dei balli di gruppo, dei ritmi latini e caraibici che suoneranno fino a notte inoltrata.
Ed infine Lu Paolinu de Copertinu, un povero contadino vestito di stracci ma arguto, spiritoso e assiduo frequentatore di osterie. Si racconta che molti, soprattutto i “signori” proprietari terrieri che lo ospitavano nelle loro abitazioni, si divertivano a prenderlo in giro, ma lui sapeva sempre rispondere e “difendersi”.
Morì il giorno di Carnevale a causa di una indigestione dovuta ad una abbuffata dopo diversi giorni di fame. Così la simpatia del personaggio è rimasta nel cuore dei copertinesi che lo omaggiano con sfilate di carri e musica.
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