Narratori di storie: la candelora!

Il due di Febbraio si festeggia la “Candelora”, una festa che nel VII secolo d.c. la Chiesa adottò dalla Chiesa orientale che invece la celebrava sin dal IV secolo d.c. come presentazione di Gesù al tempio. In questa occasione, che originariamente si chiamava festa di San Simeone in omaggio al Santo ricordato nel vangelo di Luca, ogni maschio primogenito, portava in sacrificio al Signore una coppia di tortore ed una di colombe.

A questo Simeone lo Spirito Santo aveva predetto che non sarebbe morto prima di vedere il Messia, cosa che avvenne il giorno della “presentazione” quando appunto il vecchio santo, preso in braccio Gesù bambino, lo chiamò “Luce per illuminare le genti” e, rivolgendosi alla madre soggiunse che “Egli era qui per la rovina e la resurrezione di molti in Israele” vaticinando gli eventi futuri della vita di Cristo.

La madre di Gesù doveva necessariamente trovarsi nel Tempio il 2 di Febbraio perché una donna che avesse partorito, era considerata impura per quaranta giorni dopo il parto ed avendo Maria partorito il 25 Dicembre, i 40 giorni scadevano appunto il giorno della Candelora:« Quando una donna sarà rimasta incinta e darà alla luce un maschio, sarà immonda per sette giorni; sarà immonda come nel tempo delle sue regole. L’ottavo giorno si circonciderà il bambino.

Poi essa resterà ancora trentatré giorni a purificarsi dal suo sangue; non toccherà alcuna cosa santa e non entrerà nel santuario, finché non siano compiuti i giorni della sua purificazione » (Levitico 12,2-4)

Fonte: culturasalentina.com

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