Amici, come ci hanno raccontato i nostri cugini di Ecclesia Cesarina, vi riportiamo una loro storia molto significativa: il Nubifragio del Salento del 1957.
Per la terra del Salento sembrava essere un giorno qualunque: l’estate finita da poco, scuola prossima all’inizio e gli adulti si preparavano alla vendemmia.
La prima settimana del primo mese autunnale volgeva al termine. Le famiglie aspettavano il vestito elegante per la messa della domenica, il giro in piazza, il caffè del corso, la grande abbuffata delle 13.
Il cielo quel famoso sabato del 1957,dopo una calda e afosa estate, dopo aver regalato mesi e mesi d’azzurro e sole.
La pioggia iniziò a cadere lenta sulla terra rossa.
Basolato e muri bianchi luccicavano all’aumentare della pioggia, le statue dei santi sulle facciate delle chiese piangevano. Il cielo aprì i rubinetti quasi a riscattare quel regalo d’afa fatto durante l’estate.
Piovve per più di 17 ore : circa 300 millimetri d’acqua scrosciarono nelle strade del Salento. Le poche macchine galleggiavano per le vie, i raccolti da buttare, danni per milioni di lire.
Le terre comprese fra Otranto, Maglie, Taurisano, Ruffano, Presicce, Leuca furono messe in ginocchio dall’alluvione del 1957. Quel terribile weekend ha segnato inesorabilmente la vita di tutti i cittadini che dovettero rimboccarsi le maniche e ricostruire tutto quello che “il nubifragio del 1957” aveva portato via dal Salento.